Instagram: giulianocardella
Giuliano Cardella
Giuliano Cardella è nato a Lumezzane (BS), ma vive ed opera a Catania. Diplomato in arte applicata presso l’Istituto d’Arte di Castelmassa (RO) ha iniziato dopo gli studi la sua attività artistica dedicandosi a pittura, scultura ed alla realizzazione di grandi Installazioni: attività che negli ultimi anni Giuliano porta avanti a tempo pieno impegnandosi anche nell’esplorazione di nuove tecniche come la ceramica.
Giuliano ha al suo attivo numerose Mostre Personali e Collettive, nonché riconoscimenti ufficiali in ambito nazionale. Numerose Opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero (Olanda, Giappone, Stati Uniti, Spagna, Germania, Cina): sue Opere sono state esposte alla Royal Academy ed alla Saatchi Gallery di Londra e sono presenti in vari spazi espositivi in Italia.
Attualmente collabora con la Galleria “Spazio Noto” di Noto (SR) e con la Galleria “Fletcher Gate” di Nottingham (UK).
“I miei lavori sono ideati come aperti all’interpretazione dello spettatore: da una parte devono essere neutri, in modo che lo spettatore possa proiettare su di loro le sue emozioni, dall’altra parte devono creare un senso di distanza, apparire irraggiungibili, misteriosi … Mi piace guardare ad un mio lavoro concluso ed avere la sensazione di non essere io stesso in grado di afferrarlo completamente, di cogliere tutti i suoi possibili significati, proprio come uno spettatore che lo guarda per la prima volta. I miei sono lavori in continua trasformazione” (dalla Presentazione per “Summer Exhibition 2007 – Royal Academy of Art”, Londra).
Queste parole dello stesso Giuliano Cardella (tratte dalla presentazione dell’ultima Collettiva londinese a cui ha contribuito) ci aiutano immediatamente ad entrare in sintonia con il sentire dell’Artista e con la sua capacità di stupirsi e di stupire, di trasmettere emozioni intense e sempre nuove, di sovvertire regole e schemi precostituiti lasciandoci nell’anima tracce leggere ed indelebili.
Il percorso artistico di Giuliano Cardella parte dagli anni dell’infanzia e dell’adolescenza in cui gli incontri con oggetti semplici, abbandonati faceva di continuo emergere un’esigenza creativa e di trasfigurazione di questi materiali, esigenza espressa dopo il compimento degli studi. Trasfigurazione, ricontestualizzazione, recupero: questi sono i tratti fondamentali caratterizzanti la prima fase creativa dell’Artista.
Come scrive Giovanna Galli della rivista “STILE” :
“Materiali semplici, perlopiù di recupero e scelti proprio perché portatori di tracce di un tempo già vissuto, sono stati la materia prima di un’assidua sperimentazione che, inizialmente, ha condotto Cardella a produrre sculture che paiono dotate di un’energia vitale, quasi delle creature calate in una dimensione spazio-temporale tutta loro, dove la materia rappresenta il veicolo di significati profondi, rintracciati e fermati-forse inconsapevolmente, di certo non per scelta razionale e programmata- da una sensibilità originale e nuova”.
In alcune di queste sculture si intravede un accenno a forme o situazioni reali, mentre altre si limitano a rappresentare una sensazione, uno stato d’animo in origine appartenenti all’Artista, ma misteriosamente e sapientemente trasmessi allo spettatore durante la visione dell’Opera; spettatore la cui libertà di interpretazione e fruizione dell’Opera è suggellata dalla voluta mancanza di un titolo, caratterizzante l’intera produzione di Cardella.
I medesimi temi si sviluppano anche nelle Opere su tavola, che si arricchiscono dell’introduzione della carta (mediante tecniche di collage e de-collage) e dell’uso del colore acrilico e del carboncino. L’universo artistico di Cardella si popola dunque da una parte di immagini deformate, rielaborate e riaccostate mediante il collage in un nuovo originalissimo equilibrio, mentre dall’altra incontriamo, ora dipinte con colori acrilici, ora appena suggerite attraverso l’uso di un quasi evanescente carboncino, semplici forme, quasi stilizzate che paiono spesso provenire direttamente dall’universo infantile o dal mondo onirico.
Non si ritrova allora, citando il Critico d’Arte Giampietro Guiotto “nessuna linea retta, nessun quadrato perfetto, nessun razionalismo, ma manualità e godimento nella lacerazione della carta e nella rimanipolazione della superficie. […] Niente in queste opere deve richiamare la razionalità della geometria pura, niente deve essere arrogantemente ordinato.” Di particolare rilievo in molte Opere è anche l’uso delle parole che si ritrovano spesso, ora evidenti e di grandi dimensioni, ora nascoste, appena emergenti da un sovrastante strato pittorico, quasi dei flash, intravisti attraverso una misteriosa nebbia interiore. Parole Sospese lungo il filo dell’emozione trasmessa dall’Opera, poste lì ad evocare non già espliciti messaggi o comunicazioni, ma ancora una volta immagini, suoni, stati d’animo, sensazioni.
Di interesse in queste Opere anche l’uso del graffio (al contempo cancellazione e sottolineatura degli elementi verbali), richiamanti un gesto veloce e quasi istintivo dell’Artista Altre Opere infine vedono l’ulteriore sviluppo delle tecniche pittoriche e di collage, attraverso il recupero dell’uso di oggetti provenienti dall’uso quotidiano. Si tratta questa volta di oggetti piccoli, apparentemente insignificanti o classificati come inutili dai nostri schemi mentali utilitaristici, ma che nell’Opera di Cardella recuperano ancora una volta un significato ed un’utilità profondi.
Graffio, parola, disegno e pittura, si fondono dunque nell’Opera di Giuliano Cardella in un affascinante insieme di elementi apparentemente “fuori posto”, ma in realtà emananti un misterioso e profondo senso di armonia.
Presentazione Spazio Noto
Cardella prosegue la sua ricerca all’interno dell’universo della grafia. Partendo da una tag, da una firma, da una dichiarazione di esistenza (come solo sa essere una firma su un muro sconfinato), la scorpora, la riassume, la sintetizza, la fa tornare elemento primitivo e vibrante.
È una certificazione di autodeterminazione, è un racconto primordiale, punto di contatto tra dichiarazione di esistenza e forma. Vibra, si accende e si allea con la luce e il colore. Va ad occupare spazi che prima erano liberi, ci obbliga a relazionarci con lui.
PAOLO PERRELLI
Official site: tinasgro.it
Tina Sgro’
Tina Sgrò nasce nel 1972 a Reggio Calabria, dove ha maturato il suo percorso didattico e formativo. Le sue inclinazioni artistiche emergono fin dalla prima infanzia. Frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Reggio Calabria e da inizio ad un percorso artistico/emozionale che sarà importante nella sua vita di donna ed artista.
Consegue poi il Diploma di Pittura presso un’Accademia di Belle Arti italiana con 110/110 lode ed inizia il suo percorso artistico con la partecipazione a prestigiosi concorsi di pittura e a numerose mostre collettive.
Nel 2003 è vincitrice del bando per l’acquisizione di opere d’arte presso la Corte dei Conti di Potenza.
Vince nel 2006 il Premio arte Mondadori nella sezione Pittura.
Espone in seguito le sue opere in mostre collettive e personali presso importanti gallerie italiane.
Nel 2011 è vincitrice del lotto A3 – bando opere pubbliche, sede della nuova Questura e della Polizia di Stato di Grosseto.
E’ stata finalista al Premio Arte Laguna 2011 e 2013.
E’ finalista al Premio Arteamcup 2016, promosso da Espoarte, prestigiosa rivista attiva nel settore delle arti.
Ha vinto il Premio Marchionni 2017 nella sezione Grafica. Premio assoluto.
Nel 2017 è stata anche finalista al Premio Lynx, a Trieste.
Finalista al Premio Artelaguna 2020.
Vive e lavora tra Milano e Reggio Calabria.
Official site: ovveronero.net
Nero/Alessandro Neretti, 1980
Artista visivo, ricercatore, critico osservatore della condizione contemporanea conduce una personale indagine espressiva tesa a esplorare con occhio disincantato e impudente dinamiche e processi socio-politici ed economici, concentrando particolare attenzione sulla sfera della realizzazione individuale e collettiva, del desiderio, del corpo, del simbolo. Estende un costante lavoro di auto-fiction alla ricerca ambientale, che si rivolge allo spazio del qui e dell’ora, comprendendo valori architettonici, culturali e naturali. I processi di autodefinizione e di rielaborazione del dato sensibile si intrecciano in immagini fortemente simboliche. Soggetti animali e mitologici, ma anche segni e codici, emergono da tecniche diverse (fotografia, ceramica, stampa, assemblaggio, video). L’objet trouvé entra in tale processo in forma di installazioni complesse, dove l’aggancio all’esistente presente avviene in chiave di post-realismo semantico. L’obiettivo finale è la provocazione, la resistenza, l’alternativa al collasso storico e culturale.
Alcuni dei suoi progetti personali sono stati ospitati da: CASABELLA laboratorio – Milano, Museum Beelden aan Zee – L’Aia/Paesi Bassi, MAR – Museo d’Arte Della Città – Ravenna, PAC/Padiglione d’Arte Contemporanea – Milano. Ha partecipato a mostre collettive, residenze d’artista e workshop in spazi come: Cinema Eden – Vallouris/Francia; Airbnb HQ – San Francisco/Stati Uniti d’America; Spaziu Kreattiv and Faculty of Media Knowledge and Science – Malta/Malta; International EgeArt Days – Izmir/Turchia; FLICAM – Fuping/Cina, World Ceramic Biennale International Workshop, Icheon/Repubblica di Corea; MAC/Museo d’Arte Contemporanea – Lissone; Museo Civico – Bassano; Andersen Museum – Nami Island/Repubblica di Corea; Padiglione Spagna – Venezia; Aubin Gallery – Londra/Regno Unito; Kunstmuseum – Bornholms/Danimarca; Fondazione Benetton Studi e Ricerche – Treviso; F.R.A.C./Fondo Regionale d’Arte Contemporanea – Baronissi; Basilica Palladiana – Vicenza; Zichy Palace – Lodz/Polonia; Hagi Uragami Museum – Gifu/Giappone.
Nel 2019 vince il Primo Premio al 26° Concorso di Ceramica Contemporanea, Museo di Grottaglie; nel 2013 vince il Primo Premio al 58° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea – sezione under 40, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza; nel 2009 é il vincitore della sezione scultura al R.A.M. 08/09, Ravenna; nel 2008 vince il Bronze Award all’8° International Ceramics Competition di Mino, Museum of Modern Ceramic Art di Gifu/Giappone.